mercoledì 9 gennaio 2013

Forme della transitività


Controllo le mail e leggo le proposte che Trovit o Lavoro.org o Rapido o Professione Architetto et al. mi fanno pervenire da quando mi sono iscritta a tutti i job sites che ho trovato.
L'oggetto della mail di solito è molto rassicurante, oggi recita: "73 nuove proposte di lavoro per architetto".
Delle 73 rassicuranti proposte pervenute, una buona parte riguarda architetti web, e sono abbastanza sicura che non sia lo stesso mestiere, parecchie operatori di centri stampa, qui ne sono certa, alcune geometri, almeno ci stiamo avvicinando al settore, sporadiche venditore di arredi o complementi, vabbe' in fondo "Dal cucchiaio alla città" era uno slogan di Ernesto Nathan Rogers, e una percentuale da prefisso telefonico vogliono proprio un architetto.
Tra le 73 rassicuranti proposte pervenute, questa: Siamo un’azienda Edile seria e ben attrezzata alla ricerca di un geometra o architetto con pacchetto clienti o che sia in grado di cercare e crearsi un pacchetto clienti per poi presentarci come azienda lavori. Non assumiamo personale, ma percepirà una percentuale da stabilire insieme su ogni lavoro e sull’importo dei lavori da effettuare.
Traduco: un’impresa edile cerca un architetto che le procuri lavoro e paga una percentuale su ogni nuova commessa.
Così oggi ho imparato che esiste una sorta di forma transitiva irregolare in cui si può declinare la perifrasi “offrire lavoro”.
Forma attiva: offro un lavoro.
Forma passiva: in realtà chiedo lavoro.
Forma riflessiva (personale): ma stiamo scherzando?

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