martedì 18 dicembre 2012

Casa, dolce casa.



Non è tremendamente rassicurante?

Da quando l’hanno ristrutturata esercita su di me un fascino irresistibile. Ogni volta che lascio la macchina al parcheggio e prendo il carrello mi sento subito meglio.
Non devo neanche cercare la moneta perché mi hanno dato un gettone rosso, di un bel rosso fiammante come il sol dell’avvenir, quella mattina che hanno chiesto la mia opinione sulla nuova interfaccia delle bilance del reparto frutta e verdura. 
A me, un’opinione. Mi sono emozionata.

Comunque è rassicurante, entro e sono felice. I frigoriferi del reparto latticini e insaccati hanno gli sportelli ermetici, così non vai in ipotermia; la copertura è piena di lucernari, così sei allietata da una bella luce naturale. C’è il banco della verdura a 94 cent, tanto va bene anche un cavolfiore piccolo e sgarrupato, oltretutto lo mangio solo io il cavolfiore, fosse per le mie figlie sarebbe estinto.

Ci sono i prodotti a km zero, i prodotti fior fiore, i prodotti equi e solidali, i prodotti sottocosto, i prodotti primo prezzo, i prodotti ogm free, i prodotti ittici del Tirreno, i prodotti bovini della Maremma, i prodotti etici, i prodotti senza pvc, senza sbiancanti, senza ftalati, senza grassi idrogenati. Tutto quello che serve al consumatore consapevole per consumare consapevolmente.
Io mi sento tanto rassicurata.

Così quando entro mi ci perdo, osservo deliziata la grafica del marchio, l’ordine per regione delle bottiglie di vino, gli espositori di cartone strutturale riciclato, il distributore di detersivi al litro, le confezioni in mater-bi. Hanno persino ridimensionato il reparto “igiene e cura personale” che mi ha sempre un po’ angosciato per via dell’immensa varietà di prodotti che paralizza il mio libero arbitrio. Le mamme giocano con le figlie a pesare la verdura, gli anziani chiedono aiuto per leggere i cartellini del prezzo e le cassiere tranquillizzano le signore che tardano a riporre la spesa.

Qui nulla mi può succedere, mi sento a casa. Anzi, io vorrei che la Coop fosse la mia casa.

Solo un fottuto genio come Woody Allen poteva immaginare che un giorno avremmo considerato rassicurante un supermercato.

4 commenti:

  1. Il genio non è ovviamente Woody Allen.
    Il genio, anzi la genia, è Maria Carla Elvetico, la copywriter che, nel 1982, creò quello che sarebbe diventato uno degli slogan più longevi della pubblicità italiana.
    Poi, solo nell'85 venne Peter Falk come testimonial.
    Woody Allen arriverà solo nel '92.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ecco, rimango sempre sulla superficie delle cose :D
      Mi riferivo allo spot della famiglia che vive nella Coop.
      Inizialmente non lo avevo apprezzato; solo ora ne capisco la potenza.
      io voglio fare così.

      Elimina
    2. La pubblicità è tremenda.
      Anche quando è fatta da realtà che sentiamo amiche, come la COOP.
      Se hai tempo e voglia leggi questo link http://goo.gl/DCPlf.

      Elimina
    3. letto, e ora condivido.
      sono sicura che siano voci sincere, non mi sono nuove. ho una amica che lavora proprio in quella di viareggio, dove spesso faccio la spesa. è separata e ha una figlia, vive in un monolocale con la madre perché non ha alternativa, e quando ha il turno di carico e scarico merci arriva in sede alle 6 di mattina.
      essere madre ed essere alle 6 al pezzo non è facile, anche se non sei separata. se non hai una nonna o una zia che ti danno una mano sei fottuta.
      come scrivevo nel post, è tremendamente rassicurante, ma come consumatore. mi vengono incontro, mi sorridono e mi fanno trovare lo zucchero dell'altromercato. e io sono contenta, rassicurata.
      ma non per questo è un'oasi felice. l'immagine supera sempre la sostanza.

      Elimina