Telefono al
delegato Inarcassa dell’Ordine di Lucca. Devo sapere come comunicare la mia
cancellazione dall’ordine e richiedere il saldo del dovuto.
La prima
parte della telefonata è tecnica, cosa scrivere sulla raccomandata e quali
documenti mandare, racconto la mia situazione in cerca di solidarietà, ormai
parlo anche con i rospi in letargo ipogeo del giardino. Lui mi dà la sua
solidarietà, che oggi la solidarietà non si nega a nessuno, mi dice di tener
duro.
Io
visualizzo Vauro, per il modo di parlare, la cadenza e l'acuta ironia velata di
cinismo.
Scatta qualcosa nella coscienza del mio interlocutore, e il tono della telefonata vira a sinistra, ma la sinistra quella vera, rivoluzionaria, del parlar fuori dai denti, di quinto potere o del quarto stato riveduto e corretto.
Scatta qualcosa nella coscienza del mio interlocutore, e il tono della telefonata vira a sinistra, ma la sinistra quella vera, rivoluzionaria, del parlar fuori dai denti, di quinto potere o del quarto stato riveduto e corretto.
Sono incazzato nero e tutto questo
non lo accetterò più! è la summa
della conversazione che segue.
“Per quello
che mi riguarda sarebbe anche il momento di incazzarsi” mi dice e scioglie
l’atteggiamento sobrio del ruolo istituzionale, lasciando uscire il malessere
di chi ne riceve una ogni mezz’ora, di queste telefonate, manco fosse il centro
ascolto architetti depressi.
“Siamo 160.000
architetti, quasi tutti in queste condizioni, sarebbero 160.000 cartelli e
bastoni alzati e facce incazzate, 160.000 laureati, professionisti
dequalificati, progettisti retrocessi a burocrati o disegnatori, 160.000 belle
teste cresciute per creare cultura e ridotte a combattere per la sopravvivenza
che urlano al vento la loro intenzione di lotta”.
Mi cita
Chomsky e poi aggiunge “io con il mio bastone da passeggio sarei in prima
fila”, regalandomi l’immagine di un Vauro architetto con il paletot e il passo
risoluto che sfila davanti a Montecitorio, manifestando sobria incazzatura
accompagnata da giovanile entusiasmo rivoluzionario.
L’immaginazione rimane un porto rassicurante dove attraccare una zattera.
L’immaginazione rimane un porto rassicurante dove attraccare una zattera.
Vado a
scrivere la mia A/R e a immaginarmi un mondo migliore.
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