Nel '94 m'era presa così, avevo iniziato a fare body building e mi
ero rasata i capelli tipo Sinéad O'Connor, perchè il mio ideale
estetico di donna era Sarah Connor in Terminator II però con la vocetta
meravigliosa di Nothing compares.
Mia sorella Suso s'era
comprata una moto usata Honda 750 nera clamorosa, che aveva fatto
rimettere a posto e cromare, perchè era il sogno della sua adolescenza
e ora se lo poteva permettere.
Taglio nuovo, sella nuova, bauletti, tenda e sacco a pelo, verso l'île de Beauté per due settimane da sorelle.
Traghetto, giro del dito, costa, curve, tante tante curve e altrettanto mare.
Nella
sosta al campeggio sulla Restonica, abbiamo conosciuto la "vendetta
corsa" che di solito viene attuata per mezzo delle affilatissime lame
corse nei confronti di persone che si macchiano di comportamenti poco civili, e ci
siamo fiammate la sella nuova (MAI entrare in un campeggio corso alle
11 di sera con il motore acceso della moto).
Nella sosta al
campeggio di Pinarello, invece, abbiamo conosciuto la tolleranza corsa. Vedendoci scendere dalla moto, con sorrisi e sguardi di intesa tra
noi, che siamo sorelle e ci vogliamo bene, quel bel figliolo che stava
alla reception con la sua profonda voce corsa ci spiegò "il
campeggio non ha piazzole, potete mettervi dove volete. Questa zona è
vicina alla spiaggia e ci sono le famiglie, e i bambini giocano e fanno
confusione; questa zone è vicina ai bagni e ci sono i ragazzi che la
sera chiacchierano e sentono la musica e c'è sempre movimento. Questa
zona dietro il boschetto è tranquilla, c'è molta ombra e potete stare
tranquille, per la vostra vacanza di coppia"
Vacanza di coppia: l'intesa familiare era stata letta come intesa di coppia.
Poi
in grande scioltezza quel bel figliolo era uscito dal banco, si era
avvicinato alla moto e in un corso italianizzato "bel moto, oeh!
anch'io ne ho una così. Buona vacanza"
Il giorno del nostro
rientro a Milano, con la moto ancora carica, ce ne andiamo a far la
spesa all'esselunga di via Fauché, che mia sorella abitava in
zona e io ero ospite da lei.
Al primo corridoio ci passa davanti
una coppia di pischelli, lui si volta, ci guarda e si ferma. Io guardo lei, guardo lui e chiedo permesso, che mi stava proprio davanti e
impediva il passo, lui si sposta e quando gli sono accanto mi da uno
spintone sbattendomi contro lo scaffale dell'insalata e sottolinea il
gesto di gran classe: "a me le lesbiche mi fanno schifo".
Anche qui l'intesa familiare era stata letta come intesa di coppia, ma con tutt'altra disposizione d'animo.
E' stata forse l'unica occasione in cui ho potuto sfruttare la mia
preparazione atletica e (figata) sono diventata, per un minuto, Sarah Connor in Terminator II
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