Liberarsi del superfluo. Questa è la spinta che mi
viene dal mondo e del superfluo io vado liberandomi. Giochi in scatole ancora intonse
per il non-uso, strenne natalizie ininteressanti, vestiti immacolati frutto di
regali sbagliati o di acquisti sventati. Oggetti che occupano spazio in casa e nella
memoria.
Mi libero del superfluo, lo porto in un negozio dell’usato.
Mi libero del superfluo, lo porto in un negozio dell’usato.
In questo negozio vendono usato non-usato, è una
vetrina di oggetti acquistati o regalati per errore, è il negozio degli oggetti
sbagliati. Chi entra qui lo fa per liberarsi dei propri o degli altrui errori e
lo fa con il lieve senso di vergogna che l’ammissione dell’errore comporta.
“Questo era per il battesimo, l’ha indossato una
sola volta”.
“Svuotavo l’armadio ed è saltato fuori questo. E’
ancora nella busta, non lo ricordavo nemmeno più”.
La ragazza osserva il capo, controlla la
confezione, verifica la taglia. Cataloga l’errore con occhio esperto e gli
attribuisce una quotazione.
“Questo è di marca, lo vendo subito, 65 euro.
Questo è difettato, lo metto a 5. Questo non lo vuole nessuno, vedi: ha una
macchia qui”.
La ragazza lo sa, capisce cosa va e cosa no; anche
nell’errore esiste una gerarchia di valori. Quindi l’errore macroscopico si
vende, l’errore piccolo, la distrazione con una macchia, no.
La ragazza si dice stupita; chi viene a comprare i
vestiti da lei lo fa perché può permettersi giusto questo, cioè l’errore degli
altri. Ma chi entra qui non vuole disvelare la fonte, l’errore non ammette
macchia, l’errore acquistato di seconda mano deve essere vergine, un
perfetto errore.
Solo attraverso la perfezione, l’errore perde la sua
caratteristica originaria e il suo acquisto non dà più vergogna.
Così questo è il negozio dove solo i perfetti
errori guadagnano una vetrina, per gli altri, gli errori a metà, non resta che
il bidone giallo della Caritas.
Buona l'idea. Si vendono solo gli errori clamorosi, quelli che danno prestigio sociale. Ci vorrebbe un Calvino post-moderno per sviluppare bene la trama.
RispondiEliminaBuon giorno Si.
allora ti cedo la suggetsione, ché una volta scritto un tema mi si sgretola tra le mani. forse sei la persona adatta :)
EliminaBuon giorno anche a te, Ale