Laureato, lavora in una multinazionale, ha anche raggiunto
una certa posizione. Conosce la donna della sua vita, s’innamorano e si
sposano. Lei è ereditiera, papà produce confetti ed è noto in tutto il nord
Italia; lui lascia la multinazionale e la certa posizione, passa a fare
confetti.
Papà vuole vedere di che pasta è fatto, lo mette alla
produzione. Lui sta lì con gli altri, vestito da pasticcere, e controlla se le
mandorle siano ben sbucciate e ben glassate, al limite si concede qualche escursione nel cioccolato.
Confetti per comunioni, lauree, matrimoni. Ogni giorno
immerso nel loro profumo; un giorno esce dalla fabbrica con il suo profumo di
mandorle e glassa addosso e a casa trova lei con un altro uomo e un altro
profumo, parecchio amaro.
Scompare; i genitori lo cercano a casa, gli amici chiamano
gli amici. Macché, niente, lui è vaporizzato; ospedali, polizia, volantini sparsi nel quartiere e annunci
sul giornale.
Dopo settimane lo rintracciano in Francia. Ha parcheggiato
la sua macchina di fronte all’oceano e se ne sta lì a vivere di niente. Lo vanno a prendere e lo
riportano in città, si rifiuta di tornare dai suoi; alcuni amici lo ospitano.
Una volta tornato non parla per mesi, proprio non apre
bocca. Poi all’improvviso ricomincia a parlare e racconta delle mandorle
dolci, del profumo amaro, del viaggio, del parcheggio sull’oceano, della vita
di niente e delle notti in macchina. I suoi genitori lo aiutano e ora fa
l’edicolante.
Non riuscirò più a guardare un edicolante senza chiedermi
quale storia l’ha portato dentro un’edicola.
E dire che abbastanza spesso mi faccio il sogno di lasciar perdere tutto e aprire un'edicola...
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