L’omicidio di
Castagneto mi ha colpito per la quantità di livelli di lettura possibili.
L’episodio
si racconta in poche parole. Una ragazza di 19 anni finisce il turno serale in
pizzeria e la mattina dopo la trovano in fondo a una piana, seminuda, morta. Viene
fermato un uomo, un segalese, e rilasciato. Poi un secondo senegalese, il presunto omicida,
grazie alla segnalazione di un connazionale.
In questa
vicenda ci sono tutti i temi :
c’è una
ragazza che si fidava
c’è un uomo violento
c’è una
violenza oscena
c’è un
senegalese pericoloso in Italia per mancato controllo
c’è un
senegalese coraggioso in Italia con regolare permesso
c’è un paese
di 9.000 abitanti stravolti dal dolore
c’è un paese
di 9.000 abitanti di cui 1.000 immigrati perfettamente integrati
ci sono le
forze dell’ordine determinate
ci sono giornalisti
che seguono la notizia
ci sono i
social network che la diffondono
ci sono i
giornali che arrivano il giorno dopo.
Metto da
parte la questione del crimine commesso, si commenta da sé.
Sottilineo l’aspetto
che mi ha fatto pensare. Ho seguito la vicenda sul web attraverso twitter e
facebook, e sul cartaceo con il Tirreno. Dal web ho avuto gli aggiornamenti in
tempo reale in 140 caratteri e collegamenti con tutti gli argomenti affini. Nel
web ho visto la professionalità e l'empatia di chi se ne è occupato, la pochezza dei poveri
di spirito e la ricchezza delle anime salve.
Sul giornale
ho avuto gli approfondimenti necessari e la calma per riflettere. Non so come
andranno a finire i social network e i giornali di carta, ma per ora questa
doppia presenza è l’essenza dell’informazione.
Sei una grandissima!
RispondiEliminaLuigi
grazie anonimo Luigi
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